Radici profonde: John Wycliffe e Jan Hus

John Wycliffe, 1331-1384, detto dai suoi seguaci l’astro del tramonto della Scolastica e la stella del mattino della Riforma, fu tra i primi traduttori della Bibbia dal Latino in Inglese.  Insegnò ad Oxford e si caratterizzò come dissidente rispetto alla Chiesa cattolica romana.  Il Concilio di Costanza lo dichiarò eretico dopo la morte, il 4 maggio 1415, ordinando che la sua salma fosse esumata e arsa sul rogo. Il messaggio di Wycliffe fu ripreso da Jan Hus, 1369-1415, che gli storici considerano il primo esponente del pensiero della Riforma. Insegnò all’Università Regia di Carlo a Praga, sotto il regno di Re Venceslao che con il famoso decreto “Kutna Hora”, riconobbe in Boemia tre entità: Baviera, Sassonia e Moravia (che includeva la Polonia e la Podolia, odierna Ucraina).  Hus utilizzò questa opportunità per configurare la Chiesa Morava.  Il Concilio di Costanza fu spietato con lui, rinchiudendolo nelle segrete dell’arcivescovo per 73 giorni, con patimenti di ogni genere e costretto a ritrattare.  Hus dichiarò che la sua dottrina era fondata sulle idee di Wycliffe e che non trovava in queste alcuna contraddizione e, se qualcuno fosse stato in grado di dimostrare la loro fallacia, sarebbe stato disponibile a ritrattare. La Chiesa reagì riesumando le spoglie mortali di Wycliff e bruciandole sul rogo. Lo stesso Jan Hus venne arso vivo sul rogo il 6 luglio 1415.

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