Precisazione

Mi pare opportuno precisare che la lettera aperta scritta in questo sito con il titolo “Il Mulino di Amleto” non è scritta da me, come non sono miei tanti altri articoli pubblicati nello stesso sito e non firmati. Desidero precisarlo in quanto, essendo io il responsabile del sito denominato “Ordine Esoterico Martinista”, nome dell’Ordine che dirigo, gli articoli non firmati sono attribuiti al responsabile del sito, in questo caso a me. Io, anche se apprezzo ciò che viene scritto, non desidero appropriarmi di ció che non é mio.

Questa precisazione doverosa ritengo possa essere considerata superflua da coloro che mi conoscono e sanno che i miei scritti, in genere, attengono agli strumenti, alla via esoterica da percorrere nel nostro Ordine e mai a coloro che, con diverso grado, compongono l’Ordine.

Ritengo che se ci si serve di questo strumento pubblico o parecchio esteso, esteso cioè anche a chi dell’Ordine non fa parte, non si raggiunga mai l’effetto che si vuole raggiungere ed afferente solo all’Esoterismo. Meglio, per me, un franco colloquio personale. E tutto ció non solo per il famoso detto che i panni sporchi o ritenuti tali devono esser lavati in famiglia, ma anche perchè la soluzione di eventuali diverbi fra i vari simboli, quali maggiori e quali minori, relativi ad un gruppo esoterico debbono esser prese in considerazione dall’unico responsabile di tutti i simboli del gruppo. Il resto del mondo potrebbe non comprendere una diversa via o comprenderla adoperando criteri di giudizio del tutto estranei ad un Ordine Esoterico.

Antonio Urzì Brancati

Un pensiero su “Precisazione

  1. Commento alla Precisazione su “Il Mulino di Amleto”.
    La Parola del Maestro vivifica sempre ogni cosa, e la saggezza con la quale si diffonde è materia di insegnamento. Non si tratta quindi di opporsi per difendere il testo di cui si discute, quanto di rileggerlo alla luce degli insegnamenti che dalle osservazioni del S::G::M:: si irradiano.
    C’è un punto che illumina la prospettiva, ed è la natura allegorica dell’epistola. Il divertente gioco orientato ad identificare “chi è chi” resta la parte meno rilevante dello scritto, e se anche molti avranno forse visto soprattutto questa dimensione, non è certo la più importante. Al contrario, questo elemento ha forse fatto venir meno la comprensione del documento nel suo significato più autentico, che non è condizionato da questo gioco, né ha pretesa di costituire insegnamento, quanto di fissare una memoria, una coscienza.
    Sull’utilizzo della parola, i VV:: del N::V::O:: ci ricordano che “lo scritto non deve mai essere usato con la pretesa di insegnare parole che creano, ma soltanto per confermare quello che è stato creato, modificato, alterato o, anche, distrutto”.
    Inoltre, il clima narrativo può essere interessante anche di più per chi non conosca affatto le personalità interne a questa o a quella L:: del N::V::O:: poiché dal particolare astrae all’universale, e così prescinde dai soggetti e si protende verso una dimensione psicologica impersonale e generale.
    Si potrebbe anche osservare che un simile scritto, sebbene possa apparire inusitato alle abitudini consuete, offre uno spaccato sulla vita e sulle dinamiche psichiche che si attivano tra i componenti e si presenta come documento interessante, qualitativamente e magneticamente attivo, capace di esprimere lo stato vitale di una L::, in fondo rievocando la grande tradizione di storiche riviste iniziatiche, che di questi contenuti hanno riempito le loro colonne, da L’Initiation ad Atanor.
    Infine è questo che rende oggettivabile la vita delle differenti LL:: che compongono un Ordine, tanto da rendere auspicabile l’ipotesi che ogni L:: periodicamente componesse un proprio documento, tale da configurare carattere e dinamismo della L:: all’interno dell’Ordine, orientando i percorsi di azione e di ricerca, dando maggior identità alle singole parti (cioè le singole L::) e dunque componendo una più esatta fisionomia dell’Ordine nella sua interezza, esercitando dunque funzione di coscienza individuale, di coscienza collettiva e di coscienza nello Spirito.
    Con rispetto e devozione,
    Un Ph::I:: dell’ O::E::M::

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